L’efficacia delle psicoterapie nella pratica routinaria: una revisione della letteratura con meta-analisi
A cura di Marco Martorana, Università degli Studi del Piemonte Orientale
A cura di Marco Martorana, Università degli Studi del Piemonte Orientale
A cura di Marina Penasso, DoRS, Centro di Documentazione per la Promozione della Salute, Regione Piemonte
I disastri e le emergenze di salute pubblica colpiscono sempre più spesso le popolazioni di tutto il mondo. Nonostante l’evidente preoccupazione dell’opinione pubblica e il crescente interesse della ricerca per l’aumento del rischio e dell’impatto del suicidio, si sa poco sugli interventi efficaci di prevenzione del suicidio in questi contesti. A tale proposito, è stata condotta una revisione sistematica per esaminare gli esiti delle strategie di prevenzione del suicidio implementate nei disastri e nelle emergenze di salute pubblica.
A cura di Rita Longo, DoRS, Centro di Documentazione per la Promozione della Salute, Regione Piemonte
In letteratura sono ormai documentati i benefici per la salute dell’esercizio e dell'attività fisica, per varie fasce di popolazione. Vari studi hanno inoltre rilevato un effetto protettivo dell’attività fisica sull’ideazione suicidaria della popolazione generale, che si aggiunge al già noto impatto positivo dell’esercizio fisico (attività fisica strutturata) sulla salute psico-fisica delle persone con disturbi mentali, in particolare disturbo depressivo. Una recente revisione mira ad analizzare i meccanismi di azione dell'impatto dell'esercizio fisico sul rischio (ideazione e comportamenti) suicidario, in specifico per le persone con problemi fisici e/o psichici.
A cura di Rita Longo, Centro Regionale di Documentazione per la Promozione della Salute (DoRS)
La revisione sistematica ha l'obiettivo di valutare gli interventi di comunità per la prevenzione/riduzione dei livelli di ansia e di depressione. Sono stati selezionati e analizzati 31 studi randomizzati controllati (RCT) che hanno coinvolto quasi 3000 partecipanti, riguardanti per la maggior parte interventi di salute mentale nel setting comunitario, con focus su musica ed attività fisica, giardini urbani condivisi/collettivi (community-garden), arte e cultura (visite a musei, gallerie d’arte, librerie), rivolti a specifici gruppi di popolazione, in particolare target giovani 16 – 24 anni e adulti.
I risultati: tali interventi migliorano la salute e il benessere, agendo come “cura sociale”, sul modello inglese delle cure primarie che utilizza il “social prescribing”, la promozione della salute mentale attraverso strategie personalizzate che intrecciano vulnerabilità individuali e risorse comunitarie mettendo in relazione individuo vulnerabile e risorse comunitarie.
Sono necessari però studi di migliore qualità generale per sostanziare con evidenze forti tale area promettenteA cura di Paola Capra, DoRS - Centro di Documentazione per la Promozione della Salute - Regione Piemonte
I bambini e adolescenti rifugiati, che si sono insediati nei paesi di accoglienza, dopo partenze forzose, causate da eventi naturali o provocati dall'uomo, rischiano problemi di salute mentale per i traumi vissuti prima e durante la migrazione e per le molte difficoltà incontrate dopo la migrazione. Rappresentano oltre il 50% dei rifugiati nel mondo e richiedono azioni di sostegno appropriate ed efficaci da parte delle comunità di appartenenza.
La revisione Soltan del 2022 valuta gli effetti degli interventi community-based indirizzati ai minori rifugiati nei paesi ad alto reddito, per la promozione della salute mentale e per la prevenzione e il trattamento dei principali problemi di salute mentale (ansia, depressione, disturbo da stress post-traumatico).
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