NIEBP - Network Italiano Evidence Based Prevention

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12/03/2025

Strategie per migliorare le politiche mirate alla dieta, all'attività fisica, alla riduzione dell’obesità, al consumo di tabacco o alcol in ambiente scolastico  

a cura di Lidia Fubini, DoRS Centro di Documentazione per la Promozione della Salute della Regione Piemonte

Alcuni interventi scolastici sono efficaci nel migliorare la dieta e l'attività fisica degli studenti (ad esempio, interventi di politica alimentare scolastica e interventi di attività fisica in classe) e nel ridurre l'obesità, il consumo di tabacco e/o il consumo di alcol (ad esempio, programmi di controllo del tabacco e programmi di educazione all'alcol). È utile proporre interventi complessi, per promuovere la salute degli studenti e ridurre il rischio di malattie future.

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10/12/2024

Interventi per favorire la cessazione dell’uso di tabacco basati su messaggi di testo automatizzati sul cellulare e App per smartphone

A cura di Marta De Vito, UPO, Università del Piemonte Orientale, Piemonte, Italia.

Il tabacco rimane ad oggi uno dei principali fattori di rischio di mortalità prevenibile nel mondo. Numerosi paesi sono alla ricerca di interventi sostenibili ed erogabili su grande scala per smettere di fumare. Gli interventi di cessazione basati sull’utilizzo del telefono cellulare presenterebbero numerosi vantaggi: facilità di utilizzo, applicabilità su grandi popolazioni (anche paesi a basso e medio reddito) e vantaggi economici.

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26/03/2024

Efficacia degli interventi per la cessazione del fumo tra le donne in gravidanza

A cura di  Andrea Guida, Università degli Studi di Firenze 

L'esposizione al tabacco e alla nicotina durante la gravidanza è una causa prevedibile di diverse complicanze ostetriche e fetali quali il distacco placentare, il parto prematura, un basso peso alla nascita, aborto spontaneo e morte del feto. Nonostante una maggiore consapevolezza sui possibili danni del fumo, una percentuale significativa di donne in tutto il mondo non smette di fumare in gravidanza.

Gli autori di questa review hanno selezionato 63 RCT, per un totale di 19.849 donne, con l'obiettivo di valutare l'efficacia degli interventi per smettere di fumare, compresi quelli psico-sociali, digitali e farmacologici, rispetto agli interventi tradizionali. In particolare, 12 RCT hanno analizzato interventi farmacologici, valutando nello specifico l'azione della terapia con nicotina o con bupropione, 9 RCT hanno analizzato interventi digitali quali ad esempio la visione di video inviati tramite mail, messaggi di testo o tramite app di messaggistica istantanea, 44 RCT hanno, infine, analizzato interventi psicosociali, quali il counseling, l'uso di incentivi economici o il supporto sociale. 

Gli interventi che hanno mostrato efficacia in termini di cessazione dell’abitudine al fumo (confermata biochimicamente) sono stati gli incentivi finanziari (RR:1.77; 95%CI:1.21–2.58), il counseling (RR:1.27; 95%CI:1.13–1.43) e la terapia sostitutiva della nicotina (NRT) a lungo termine (RR:1.53; 95%CI:1.16–2.01). Tuttavia, il livello di qualità delle prove riguardanti la terapia farmacologica è risultato essere "basso" tramite metodo GRADE.

In conclusione, i risultati indicano che gli interventi non farmacologici siano quelli più efficaci per la cessazione del fumo tra le donne in gravidanza. Tuttavia, bisogna considerare che l’efficacia di un singolo intervento va contestualizzata in un più ampio contesto che prenda in esame non solo la strategia applicata, che può prevedere anche due o più interventi in combinazione, ma anche i bisogni e il contesto culturale della donna in gravidanza.

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29/03/2023

Sigarette elettroniche per smettere di fumare

 A cura di Patrizia Brigoni, Università del Piemonte Orientale, Dipartimento di Medicina Traslazionale

I danni provocati dal fumo possono essere molto gravi; smettere di fumare riduce il rischio di contrarre cancro ai polmoni, attacchi cardiaci e molte altre malattie. Nonostante la maggior parte delle persone che fumano vogliano smettere, molte fra queste hanno difficoltà nel raggiungere questo obiettivo a lungo termine. Quasi la metà di coloro che cercano di smettere senza supporto non riesce a smettere nemmeno per una settimana e meno del 5% rimane astinente a un anno dall'abbandono (Hughes 2004).

Le sigarette elettroniche sono dispositivi portatili che funzionano riscaldando un liquido che di solito contiene nicotina e aromi. Le sigarette elettroniche consentono di inalare la nicotina sotto forma di vapore anziché di fumo. L'uso della sigaretta elettronica è comunemente noto come "vaping". Molte persone usano le sigarette elettroniche per smettere di fumare tabacco.

Secondo gli autori di questa revisione, pubblicata sulla Cochrane Library, gli interventi volti alla cessazione del fumo come il supporto comportamentale e i farmaci, non sono sempre efficaci in quanto non tengono in sufficiente considerazione gli aspetti sensoriali, comportamentali e/o sociali del fumo. Le sigarette elettroniche potrebbero offrire un modo per superare queste limitazioni.

Le tabelle riassuntive dei risultati e le valutazioni di efficacia si basano sulle evidenze degli studi controllati randomizzati (RCT).

I risultati: le persone hanno maggiori probabilità di smettere di fumare per almeno sei mesi utilizzando le sigarette elettroniche con nicotina rispetto alla terapia sostitutiva con nicotina (6 studi, 2378 persone) o alle sigarette elettroniche senza nicotina (5 studi, 1447 persone).

Le sigarette elettroniche con nicotina possono aiutare più persone a smettere di fumare rispetto a nessun supporto o al solo supporto comportamentale (7 studi, 3126 persone).

Da 8 a 12 persone su 100 che utilizzano le sigarette elettroniche alla nicotina per smettere di fumare potrebbero smettere con successo, rispetto a solo 6 persone su 100 che utilizzano la terapia sostitutiva con nicotina, 7 su 100 che utilizzano le sigarette elettroniche senza nicotina o 4 su 100 che non hanno alcun supporto o solo un supporto comportamentale.

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13/12/2022

La tassazione dei prodotti del tabacco per contrastare il tabagismo

 A cura di Marta De Vito, Università del Piemonte Orientale – Dipartimento di Medicina Traslazionale e Cristiano Piccinelli,  SSD Epidemiologia e screening (CPO Piemonte) - AOU Città della Salute e della Scienza di Torino

 

L'intervento di tassazione del tabacco si colloca tra gli interventi di prevenzione decisi a livello nazionale.
Rientra tra le strategie per il controllo del tabagismo riportate nel trattato internazionale “Framework Convention on Tobacco Control”, redatto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2003, che tutti i Paesi firmatari sono tenuti ad adottare, inclusa l’Italia1.
Questo tipo di intervento si basa sul principio di “elasticità della domanda rispetto al prezzo di un prodotto” che consiste nella variazione percentuale del consumo del prodotto derivata da un aumento del prezzo dell’1%2.  Nello specifico, si parla di elasticità negativa quando ad un aumento del prezzo del prodotto corrisponde una riduzione del suo consumo, e di elasticità positiva quando un aumento del prezzo si accompagna ad un aumento dei consumi. 
Per i prodotti del tabacco si riscontra un’elasticità negativa che supporta la decisione di adottare l’intervento di tassazione come strategia preventiva.

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08/11/2022

Mindfulness per smettere di fumare

A cura di Lidia Fubini, DoRS - Centro di Documentazione per la Promozione della Salute, Regione Piemonte

La mindfulness implica focalizzare l'attenzione sui propri pensieri e sentimenti e osservarli senza giudizio mentre sorgono e scompaiono. Questa pratica aiuta le persone a controllare meglio le proprie emozioni, e potrebbe migliorare la capacità dei fumatori ad affrontare la depressione causata dalla cessazione del fumo di sigaretta. Obiettivo della revisione è stato valutare l'efficacia degli interventi basati sulla mindfulness per smettere di fumare e se questi interventi hanno un effetto sui risultati della salute mentale e del benessere.

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08/09/2022

Plain packaging e pictorial warning: interventi evidence based per la prevenzione del fumo di tabacco

A cura di Federico Pagnoni, Università del Piemonte Orientale – Dipartimento di Medicina Traslazionale

 

Il fumo non solo è uno dei principali fattori di rischio modificabili per quanto riguarda l’insorgenza di patologie cardiovascolari e polmonari ma gioca un ruolo anche nei tumori gastroenterici, della vescica, del rene, nel diabete e nella malattia di Alzheimer. In Italia nel 2019 è stato la causa del 12,13% di tutti i DALY persi, del 17,86% degli anni di vita persi e del 6,25% degli anni vissuti con disabilità.

Nel contesto delle politiche nazionali anti-fumo, giocano un ruolo di rilevante importanza i pittogrammi sui pacchetti e l’implementazione del pacchetto anonimo. Diverse revisioni sistematiche di letteratura, lo studio cross-sectional australiano e le esperienze di alcuni Paesi europei come Regno Unito e Francia forniscono le evidenze di efficacia per questi interventi. L’obiettivo è sia quello di far smettere di fumare sia quello di scoraggiare l’inizio.

I pittogrammi sfruttano la capacità dei messaggi di stimolare pensieri negativi riguardanti il fumo, facendo riflettere il consumatore sui rischi connessi al tabagismo e di conseguenza aumentando la preoccupazione per la propria salute. Il pacchetto anonimo invece prevede l’adozione di un pacchetto senza colori aziendali, loghi ed elementi di design sul pacchetto. Esso risulta meno attraente del pacchetto classico sia per la popolazione adulta che per gli adolescenti, incoraggiando l’idea di smettere e contrastando l’idea di iniziare.

I pittogrammi hanno un’efficacia correlata alla dimensione delle immagini sui pacchetti e oltre a disincentivare le persone ad iniziare, aumentano la richiesta di trattamenti presso i centri anti-fumo. Sebbene siano in grado di aumentare le richieste di aiuto, non è però chiaro se essi da soli siano capaci di far smettere di fumare, per questo motivo devono essere supportati da altri interventi e politiche anti-fumo.

Gli studi sul pacchetto anonimo mostrano invece che i fumatori valutano i pacchetti come meno attraenti e di impatto, percepiscono le sigarette del pacchetto anonimo come di bassa qualità ritenendosi quindi meno soddisfatti del loro gusto e ritengono lo smettere di fumare una priorità in maniera percentualmente maggiore rispetto ai fumatori che usano il pacchetto classico. In Francia nel 2018 il 26.8% dei fumatori ha dichiarato che l’aspetto del pacchetto anonimo li ha motivati a smettere ed il 22.5% degli ex fumatori ha detto di aver smesso a causa della sua introduzione.

 

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