NIEBP - Network Italiano Evidence Based Prevention

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22/12/2025

L’efficacia degli interventi psicologici nel trattamento dell’uso problematico di internet, videogames e social media

A cura di Marco Martorana, Università del Piemonte Orientale

 

L’uso problematico di internet, videogame e social media in adolescenza è associato a difficoltà emotive, cognitive e comportamentali e può evolvere in forme di dipendenza con effetti persistenti sul benessere psicologico. Le evidenze disponibili indicano che interventi psicologici strutturati, in particolare quelli basati sulla terapia cognitivo-comportamentale e sul coinvolgimento familiare, sono efficaci nel ridurre tali comportamenti e nel migliorare l’autoregolazione e la salute mentale. Tuttavia, l’elevata eterogeneità degli studi e la scarsità di follow-up rendono necessario promuovere interventi più strutturati, personalizzati e integrati nei contesti educativi e sanitari per garantire un impatto duraturo.

 

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11/12/2025

Promuovere l’alfabetizzazione alla salute mentale negli studenti di 13 - 16 anni: una revisione sistematica

 A cura di Rita Longo, Centro di Documentazione per la Promozione della Salute, ASL TO3 Regione Piemonte

ll disagio mentale in età giovanile – se non riconosciuto o trattato - può influenzare negativamente la salute fisica e psichica nelle successive fasi di vita. Una delle cause che impedisce agli/alle adolescenti di chiedere aiuto e accedere ai servizi dedicati è la paura dello stigma o discriminazione, spesso legato alla mancanza di conoscenze sul tema: per tale motivo, sono utili e necessari interventi di alfabetizzazione alla salute mentale in adolescenza, per aumentare tali conoscenze su cause e caratteristiche di specifici disturbi e condizioni mentali, rinforzare capacità quali darsi aiuto e aiutare, modificare pregiudizi (stigma) verso se stessi e verso le persone con problemi mentali.
 
 
 
 


16/10/2025

L’efficacia degli interventi di prevenzione universale e specifici nel promuovere benessere psicologico nei giovani

 

A cura di Marco Martorana, Università degli Studi del Piemonte Orientale

La revisione sistematica e meta-analisi ha esaminato 276 studi per valutare l’efficacia degli interventi universali e selettivi nella promozione del benessere mentale nei giovani. Entrambi i tipi di intervento risultano efficaci nel migliorare vari aspetti del benessere psicologico, cognitivo e sociale, con una maggiore efficacia degli interventi universali sulle abilità cognitive, soprattutto nei bambini e adolescenti. Gli interventi psicoeducativi sono risultati particolarmente efficaci per la mental health literacy. Tuttavia, le evidenze restano limitate per alcuni outcome e manca una valutazione dell’efficacia a lungo termine degli interventi. 

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12/03/2025

Strategie per migliorare le politiche mirate alla dieta, all'attività fisica, alla riduzione dell’obesità, al consumo di tabacco o alcol in ambiente scolastico  

a cura di Lidia Fubini, DoRS Centro di Documentazione per la Promozione della Salute della Regione Piemonte

Alcuni interventi scolastici sono efficaci nel migliorare la dieta e l'attività fisica degli studenti (ad esempio, interventi di politica alimentare scolastica e interventi di attività fisica in classe) e nel ridurre l'obesità, il consumo di tabacco e/o il consumo di alcol (ad esempio, programmi di controllo del tabacco e programmi di educazione all'alcol). È utile proporre interventi complessi, per promuovere la salute degli studenti e ridurre il rischio di malattie future.

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12/03/2025

Interventi psicologici per il disturbo post traumatico da stress in età pediatrica: una revisione sistematica e una network metanalisi

a cura di Rita Longo, DoRS Centro di Documentazione per la Promozione della Salute della Regione Piemonte

Il disturbo post traumatico da stress (PTSD) è comune in età evolutiva: infatti da uno a due terzi dei bambini e degli adolescenti riferiscono di essere stati esposti a un evento traumatico almeno una volta nella vita. È inoltre debilitante, e spesso diventa cronico. Una recente revisione sistematica ha analizzato varie tipologie di interventi psicologici, rilevandone l'efficacia di nel ridurre i sintomi.

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03/06/2024

Interventi di promozione e trasformazione urbana per la mobilità attiva casa-scuola ed esiti di salute

A cura di:

Alessio Perilli, Zuzana Mitrova, Rosella Saulle (Dipartimento di Epidemiologia - Lazio), Patrizia Brigoni, Thellenxa Kalemi, Alice Masini (Università del Piemonte Orientale)

 

Svolgere attività fisica con regolarità durante l’infanzia e l’adolescenza è di cruciale importanza per promuovere la crescita, con molteplici benefici per la salute fisica, mentale e cognitiva nonché per il miglioramento della performance e rendimento scolastico. Uno stile di vita sedentario rappresenta un rischio per la salute, favorendo lo sviluppo di patologie croniche come le malattie cardiovascolari, respiratorie, metaboliche e i disturbi dell’apparato muscolo-scheletrico. 

In Italia, secondo i dati dell'Istituto Superiore di Sanità, solo il 41% degli adolescenti pratica attività fisica moderata-intensa almeno quattro giorni a settimana e il 20% dei bambini non ha svolto alcuna attività fisica il giorno precedente l'indagine.

In tale contesto, diventa quindi fondamentale individuare interventi realizzabili nelle routine quotidiane, in grado di aumentare i livelli di attività fisica promuovendo la salute e il benessere di tutti e in particolare della popolazione in età evolutiva.

La mobilità attiva permette di integrare l’attività fisica nella propria routine quotidiana in modo semplice, oltre a generare benefici ambientali, quali la riduzione dell’inquinamento acustico, atmosferico e delle emissioni di gas climalteranti.

L’obiettivo della revisione condotta è quello di valutare l’effetto di interventi di promozione della mobilità attiva casa-scuola su attività fisica, sovrappeso/obesità, benessere e riduzione di incidenti stradali.

È stata, inoltre, effettuata una revisione della letteratura grigia al fine di identificare i progetti rilevanti realizzati in contesti Nazionali e Internazionali.

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20/06/2023

Interventi di gestione della mobilità automobilistica (mobility management), per prevenire, ridurre o ritardare l’età di inizio alla guida negli adolescenti

 A cura di Paola Capra, DoRS - Centro di Documentazione per la Promozione della Salute, Regione Piemonte

Elevato rischio di incidenti stradali e decessi, scarsa attività fisica ed eventuali danni per la salute, inquinamento ambientale, sono le principali conseguenze per i giovanissimi al volante, conseguenze maggiori se minore è l'età in cui si inizia a guidare. Come intervenire per ritardare questa età e per incoraggiare la scelta a favore di altre forme di trasporto, la bicicletta, andare a piedi, i mezzi pubblici? Una revisione Cochrane del 2020 suggerisce interventi di soft "mobility management" di carattere educativo e informativo.

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23/03/2023

Gli interventi incentrati sull’attività fisica riducono i sintomi depressivi nei bambini e negli adolescenti.

 A cura di Rita Longo, DoRS - Centro di Documentazione per la Promozione della Salute, Regione Piemonte

La recente review con meta-analisi di Recchia et al.  evidenzia l’influenza positiva degli interventi con focus sull’attività fisica, rivolti a bambini e adolescenti, rispetto alla riduzione dei sintomi depressivi.
La depressione è attualmente il disturbo mentale prevalente tra i bambini e gli adolescenti, associata a parecchi esiti avversi di salute, quali ad esempio difficoltà sociali/relazionali, salute fisica scarsa, suicidio.
Esistono linee guida ufficiali a livello internazionale che suggeriscono interventi di tipo farmacologico e psicoterapeutico, che vanno integrati con tipologie di intervento nuove, con meno rischi di effetti collaterali, efficaci, come si dimostra essere l’attività fisica, per promuovere la salute mentale in età evolutiva.

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19/12/2022

Pedibus: un intervento di promozione della mobilità attiva sul percorso casa-scuola

A cura di Federico Pagnoni, Università del Piemonte Orientale – Dipartimento di Medicina Traslazionale

 Secondo i più aggiornati dati del Global Burden of Disease, il sovrappeso è un fattore di rischio responsabile di 1.455.853 DALY persi in Italia: pari al 8,1% del totale.

Particolare attenzione va quindi posta nel ridurre questo fattore di rischio attraverso interventi volti a promuovere la mobilità attiva e contrastare la sedentarietà. In questo contesto l’età scolare è un momento importante da sfruttare per insegnare abitudini corrette ed intercettare gli stili di vita scorretti fin da subito, quando è ancora possibile modificarli con maggiore probabilità di successo.

È proprio questo l’obiettivo dell’intervento Pedibus. Basato su diverse esperienze messe in campo dalla Regione Veneto e da studi cross-sectional internazionali, esso è rivolto ad una popolazione di età compresa tra i 6 e gli 11 anni, ampliabile anche agli studenti frequentanti la scuola secondaria di primo grado. L’intervento mira a promuovere il cammino, facilitare la socializzazione ed in secondo luogo ridurre la circolazione delle auto, con conseguente riduzione dell’inquinamento ed aumento della vivibilità degli spazi verdi urbani.

Il programma prevede di organizzare il tragitto da casa a scuola e successivo rientro: i bambini camminano insieme, accompagnati da un adulto su un percorso testato e valutato da genitori, insegnanti e Polizia Municipale.

Alla fine dell’intervento si è visto un miglioramento statisticamente significativo del tempo dedicato al cammino, della socialità e dei parametri psicosociali. È stata anche provata l’efficacia nel prevenire diabete e ipertensione nel bambino e nel favorire lo sviluppo psicologico e cognitivo, oltre che nel ridurre le attività sedentarie.

 

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13/12/2022

Programmi e interventi psicosociali di prevenzione della violenza sessuale in adolescenza

A cura di Rita Longo, DoRS - Centro di Documentazione per la Promozione della Salute, Regione Piemonte

 

Dai dati a livello mondiale emerge che gli adolescenti sono spesso vittime di violenze sessuali, commesse sia da adulti sia da coetanei: i ragazzi e le ragazze che subiscono violenza sessuale rischiano di sviluppare conseguenze dannose a breve e lungo termine, tra cui mortalità, morbilità, e vari sintomi psichiatrici.

Una recente revisione sistematica ha indagato l’efficacia dei programmi di intervento psicosociale di prevenzione della violenza sessuale in adolescenza, evidenziando come risultato generale una riduzione significativa della reiterazione di atti di violenza sessuale agita e subìta; in particolare, gli effetti significativamente maggiori riguardano gli interventi realizzati nel setting scuola e rivolti ad adolescenti di scuola secondaria di secondo grado (15 - 19 anni).

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15/09/2022

Programmi scolastici per la promozione dell’attività fisica e della forma fisica

A cura di Paola Capra, DoRS - Centro di Documentazione per la Promozione della Salute - Regione Piemonte

​Un'attività fisica insufficiente è fattore di rischio per molte malattie croniche e per il cancro. Inoltre è noto che i modelli di attività fisica praticati da bambini si ripetono da adulti. Tuttavia, a livello mondiale, i bambini e adolescenti che praticano i 60 minuti di MVPA giornalieri rappresentano una percentuale dal 27% al 33%, in netto il calo nel passaggio dalla scuola primaria alla secondaria. Le scuole sono il luogo ideale per proporre interventi, in quanto bambini e adolescenti nel mondo vi trascorrono gran parte della loro giornata. La revisione Neil-Sztramko nel 2021 considera i programmi scolastici per la promozione dell'attività fisica. I programmi che incoraggiano e potenziano le occasioni di attività fisica durante le ore di scuola oppure prima e dopo la scuola, consentono a tutti i bambini e adolescenti di aumentare i livelli di attività fisica raccomandati, a prescindere da fattori come il comportamento dei genitori o le condizioni socio-economiche della famiglia.

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15/09/2022

Interventi di comunità volti a migliorare la salute mentale dei bambini e negli adolescenti rifugiati nei paesi ad alto reddito

A cura di Paola Capra, DoRS - Centro di Documentazione per la Promozione della Salute - Regione Piemonte

I bambini e adolescenti rifugiati, che si sono insediati nei paesi di accoglienza, dopo partenze forzose, causate da eventi naturali o provocati dall'uomo, rischiano problemi di salute mentale per i traumi vissuti prima e durante la migrazione e per le molte difficoltà incontrate dopo la migrazione. Rappresentano oltre il 50% dei rifugiati nel mondo e richiedono azioni di sostegno appropriate ed efficaci da parte delle comunità di appartenenza.

La revisione Soltan del 2022 valuta gli effetti degli interventi community-based indirizzati ai minori rifugiati nei paesi ad alto reddito, per la​ promozione della salute mentale e per la prevenzione e il trattamento dei principali problemi di salute mentale (ansia, depressione, disturbo da stress post-traumatico).

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16/06/2022

Interventi universali e selettivi per promuovere una buona salute mentale tra i giovani: revisione sistematica e metanalisi

A cura di Rita Longo, DoRS - Centro di Documentazione per la Promozione della Salute - Regione Piemonte

I problemi di salute mentale rappresentano una delle 5 cause di morbilità e mortalità a livello mondiale tra i bambini e gli adolescenti.
Gli autori della revisione hanno indagato e dimostrata l'efficacia degli interventi universali e selettivi di promozione della salute mentale rivolti ai giovani, in particolare per alcune metodologie e su alcuni esiti/risultati di salute.

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16/06/2022

Prevenzione primaria della violenza del partner intimo e della violenza sessuale tra i giovani: una revisione sistematica della Community Guide

A cura di Marina Penasso, DoRS - Centro di Documentazione per la Promozione della Salute - Regione Piemonte

Gli interventi di prevenzione primaria che mirano a prevenire o a ridurre la perpetrazione della violenza da parte del partner intimo e la violenza sessuale tra adolescenti e giovani, dai 12 ai 24 anni, sono efficaci nel ridurre la violenza e nel promuovere relazioni più sane tra coetanei e tra partner. Gli interventi si concentrano sulle seguenti strategie: insegnare come vivere una sana relazione, promuovere norme sociali che proteggano dalla violenza e creare ambienti protettivi.

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16/06/2022

L'efficacia degli interventi psicosociali per la riduzione dell'abuso di alcol e sostanze da parte dei genitori di minori

A cura di Patrizia Brigoni, Università del Piemonte Orientale, Dipartimento di Medicina Traslazionale

L'uso di sostanze e l'abuso di alcol da parte dei genitori è una delle principali preoccupazioni per la salute pubblica e la tutela dei minori, può essere dannoso per lo stesso genitore che fa uso di queste sostanze, per il suo partner e per i bambini che vivono con lui. Quando uno o entrambi i genitori abusano di alcol o fanno uso di droghe i figli hanno maggiori probabilità di subire lesioni e di avere problemi di salute fisica e mentale.

Diversi studi hanno esaminato interventi mirati a questo fattore di rischio. Lo studio qui analizzato, pubblicato nella Cochrane Library, si propone di stimare l'efficacia degli interventi psicosociali nel ridurre il consumo di sostanze da parte dei genitori. Sono stati analizzati diversi tipi di interventi psicosociali; alcuni interventi si concentravano sulla cessazione di consumo di alcol e droghe da parte dei genitori, altri sulle capacità genitoriali e sulle relazioni tra genitori e figli. Alcuni interventi psicosociali combinavano entrambe le cose. La maggior parte degli studi ha valutato interventi erogati alle madri.

Secondo gli autori della revisione gli interventi psicosociali possono aiutare i genitori a ridurre il consumo di alcol e di droghe. In particolare gli interventi che si concentrano sia sul consumo di alcol e droghe sia sul ruolo genitoriale risultano migliori per ridurre il consumo di alcol e droghe dei genitori. Inoltre, risulta opportuno che gli interventi non coinvolgano direttamente i bambini.

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16/06/2022

Coping Power Programme: un intervento per le scuole indicato per ragazzi con disturbo del comportamento dirompente

A cura di Federico Pagnoni, Università del Piemonte Orientale – Dipartimento di Medicina Traslazionale

 

I disturbi da comportamento dirompente sono caratterizzati da problemi di autocontrollo delle emozioni e dei comportamenti e si manifestano anche con azioni che violano i diritti degli altri, come ad esempio l’aggressione, ponendo l’individuo in contrasto con le regole sociali. Fanno parte di questa categoria il disturbo oppositivo provocatorio, il disturbo esplosivo intermittente e quello della condotta.

Particolare attenzione va posta verso la popolazione giovanile affetta da tali disturbi in quanto essi rappresentano una delle principali cause di richiesta di consultazione nei centri di neuropsichiatria infantile, ed è associata a fallimento scolastico oltre che  favorire l’utilizzo di sostanze d’abuso, fumo e stili di vita scorretti. In questo contesto gli insegnanti e la scuola possono svolgere un ruolo importante nella promozione di comportamenti corretti, socialità e nella gestione delle emozioni.

È proprio questo l’obiettivo dell’intervento Coping Power. Basato su diversi cluster RCT svoltosi in Italia e Paesi Bassi, esso è rivolto ad una popolazione di età compresa tra gli 8 ei 14 anni ed in particolare alle persone affette da disturbo del comportamento dirompente. L’intervento mira a prevenire l’uso di sostanze psicoattive, l’abuso di alcol, il fumo di tabacco e gli atteggiamenti antisociali.

Il programma è suddiviso in incontri per gli studenti ed incontri per i genitori. I primi si focalizzano sul riconoscimento di sentimenti ed emozioni, approcci di problem solving e sviluppo di abilità di comunicazione, mentre i secondi si concentrano sullo sviluppo di abilità genitoriali e gestione dello stress. Il docente viene preparato attraverso uno specifico corso di formazione svolto da personale accreditato.

Alla fine dell’intervento si è vista una riduzione statisticamente significativa dell’aggressività, dell’uso di sostanze psicoattive, dell’abitudine al fumo e dei livelli percepiti di stress. Inoltre è stato anche riscontrato un miglioramento nel comportamento sociale, nell’autocontrollo (iperattività e condotta) e nelle abilità genitoriali. Sulla base di questi risultati l’intervento è stato ritenuto promettente da parte dei principali repertori di interventi efficaci.

 

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