NIEBP - Network Italiano Evidence Based Prevention

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11/12/2025

Programmazione delle pause lavorative per prevenire sintomi e disturbi muscoloscheletrici nei lavoratori

A cura di Luisella Gilardi, Centro di Documentazione per la Promozione della Salute, ASL TO3 Regione Piemonte

Le malattie muscoloscheletriche sono, di gran lunga, la prima categoria di malattie professionali in Italia, con una quota attorno al 70-75% delle denunce annuali secondo recenti dati dell'INAIL.
Negli ultimi decenni molti settori industriali hanno automatizzato alcune operazioni, i lavori sono diventati più ripetitivi e monotoni. Queste ultime due condizioni possono aumentare il rischio di sviluppare disturbi a carico dell’apparato muscoloscheletrico. Sono stati studiati molti interventi per contrastare questi disturbi e prevenirne l’insorgenza, alcuni comportano cambiamenti più strutturali come la riprogettazione della postazione di lavoro, altri organizzativi come la modulazione dell’orario di lavoro e delle pause.

Questa revisione sistematica è un aggiornamento di una revisione Cochrane pubblicata per la prima volta nel 2019. Sono stati aggiunti tre nuovi studi per un totale di nove studi RCT (Randomised Controlled Trials).

Questi nove studi RCT hanno coinvolto un totale di 626 lavoratori. La maggior parte  si è concentrata sulla frequenza delle pause lavorative (sei studi), mentre due hanno indagato la tipologia delle pause e uno ha indagato entrambe. Nessuno degli studi inclusi ha indagato specificamente la durata delle pause lavorative.

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12/03/2025

Efficacia degli interventi di promozione degli screening oncologici sui luoghi di lavoro

A cura di Andrea Guida, Università degli Studi di Firenze

I casi di tumore stanno aumentando a livello globale, soprattutto nella fascia attiva della popolazione. Per ridurne l’incidenza e la mortalità, è importante seguire i programmi di screening oncologico offerti alla popolazione per favorire la diagnosi precoce del cancro. In questo scenario, i luoghi di lavoro possono giocare un ruolo fondamentale nella promozione della partecipazione agli esami di screening. L’obiettivo di questa revisione è quello di analizzare gli interventi utilizzati sui luoghi di lavoro per favorire non solo la conoscenza dei lavoratori degli screening oncologici, ma anche l’adesione agli stessi.

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16/09/2024

Revisione della letteratura scientifica e della letteratura grigia sull’efficacia della figura del medico nelle procedure di vigilanza di estetisti, acconciatori, tatuatori, solarium

A cura di: 

Lidia Fubini, Centro di Documentazione per la Promozione della Salute, Regione Piemonte 


I saloni bellezza e centri estetici sono luoghi che racchiudono attività molto diverse tra loro e, di conseguenza, anche rischi specifici. Trattamenti, massaggi, manicure e pedicure, ricostruzione e applicazione di unghie artificiali, depilazione: sono solo alcuni esempi di servizi che può offrire un' estetista, e che possono esporre il lavoratore o il cliente a pericoli di vario tipo. Come tutte le imprese che hanno almeno un dipendente o collaboratore anche i centri estetici sono soggetti a particolari obblighi di tutela della salute e della sicurezza. Tutte le aziende con almeno un lavoratore sono soggette all' obbligo di redigere un documento di valutazione dei rischi (DVR) specifico per la propria attività.
Questo documento riassume l’importanza del controllo nelle procedure di estetica.

 

Il report è disponibile solo per le Regioni che hanno sottoscritto l’Accordo con il network (accesso con username e password)

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16/10/2023

Efficacia degli interventi multicomponente in ufficio per ridurre il comportamento sedentario sul lavoro

 A cura di Marta De Vito, Università del Piemonte Orientale – Dipartimento di Medicina Traslazionale

E’ noto come uno stile di vita sedentario rappresenti un rischio per la salute, favorendo lo sviluppo di patologie croniche come le malattie cardiovascolari e metaboliche, ed i disturbi dell’apparato muscolo-scheletrico. L’inattività fisica è associata ad un’invecchiamento non in salute ed un aumentato rischio di mortalità per tutte le cause.

Diversi studi hanno rilevato che il tempo passato seduti a lavoro, per i lavoratori full time che svolgono impieghi d’ufficio, è circa il 60-90% del tempo totale che un individuo trascorre seduto in un giorno.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha identificato i luoghi di lavoro come il contesto ideale dove attuare azioni di promozione della salute.

In questo scenario, diventa quindi fondamentale individuare gli interventi, realizzabili nel contesto lavorativo, in grado di aumentare i livelli di attività fisica promuovendo la salute e il benessere dei lavoratori.

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15/03/2023

Interventi per prevenire e ridurre le patologie muscolo-scheletriche e il dolore tra gli operatori sanitari

A cura di Luisella Gilardi, DoRS - Centro di Documentazione per la Promozione della Salute, Regione Piemonte

I disturbi muscolo-scheletrici sono fra i disturbi più comuni tra gli operatori sanitari. Ne sono colpiti in particolare gli infermieri (37%) e gli operatori socio-sanitari (46%) secondo le statistiche EU-OSHA. Questi problemi possono avere come conseguenza dolori acuti e cronici spesso a carico della colonna vertebrale e delle ginocchia con difficoltà nella gestione delle attività quotidiane, nel camminare, insorgenza di disturbi del sonno e ripercussioni sulla performance lavorativa causando assenze dal lavoro e uso massiccio di antidolorifici.

Una recente revisione di letteratura descrive e valuta l’efficacia di una serie di interventi per prevenire e ridurre i disturbi a carico dell’apparato muscolo-scheletrico in questa categoria di lavoratori.

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24/11/2022

Pause attive e più frequenti sul lavoro possono ridurre le patologie a carico dell’apparato muscoloscheletrico?

A cura di Luisella Gilardi, DoRS - Centro di Documentazione per la Promozione della Salute, Regione Piemonte

 

Una revisione Cochrane del 2019 risponde alla domanda selezionando sei studi che hanno esaminato diverse frequenze di interruzione del lavoro (cinque studi) e diversi tipi di interruzione del lavoro (due studi). Rispetto al numero di pause si rileva che aumentarne la frequenza può non avere un effetto sul dolore, disagio e affaticamento dell’apparato muscoloscheletrico, può invece servire per aumentare la produttività e le performance sul lavoro. Rispetto alla tipologia di pause non si riscontrano differenze tra pause “attive” (camminata nel parco; rilassamento muscolare) e pause “passive” (non si propone alcuna attività) rispetto al disagio e affaticamento dell’apparato muscoloscheletrico, alla produttività e performance lavorativa.

Gli autori della revisione sottolineano che la qualità delle prove è bassa o molto bassa a causa del disegno dello studio e l’esigua dimensione della popolazione in studio.

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15/09/2022

Interventi per migliorare il ritorno al lavoro nelle persone depresse

A cura di Lidia Fubini, DoRS - Centro di Documentazione per la Promozione della Salute - Regione Piemonte

Obiettivo della revisione è stato valutare l'efficacia degli interventi volti a ridurre l'invalidità lavorativa nei dipendenti con disturbi depressivi. Gli esiti considerati sono stati la diminuzione dei giorni di assenza lavorativa e la diminuzione sintomi depressivi.
La combinazione di un intervento diretto al lavoro e un intervento clinico riduce il numero di giorni di assenza per malattia, può ridurre i sintomi depressivi e aumentare l’efficienza lavorativa, come anche gli interventi psicologici rispetto a nessun intervento.

 

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02/03/2022

Smart Working e benessere prima e durante la pandemia di COVID-19: una scoping review

A cura di Lidia Fubini, DoRS - Centro di Documentazione per la Promozione della Salute, Regione Piemonte

Scopo della revisione di Marino e Capone, 2021, è contribuire alla comprensione delle strategie di smart working e dell'effetto sul benessere individuale e organizzativo che potrebbe informare la ricerca e i programmi basati sull'evidenza per supportare il funzionamento professionale ottimale dei dipendenti durante e dopo la pandemia.

La pratica dei dipendenti che lavorano da remoto, lontano dal posto di lavoro convenzionale, è diventata un fenomeno vario e in rapida evoluzione. I processi di ridefinizione del lavoro, già in atto nell'era pre-pandemia, con l'avvento del COVID-19 sono diventati ampiamente richiesti. Diverse organizzazioni (terziario, istruzione, servizi professionali, pubblica amministrazione) sono state coinvolte nello smart working. Nello specifico, i ricercatori sostengono che nel settore pubblico c'è stato un uso generalizzato e indiscriminato dello smart working senza comprendere, in realtà, i requisiti per introdurre l'esperienza di smart working più che nel settore privato, che ha ulteriormente migliorato la pratica dello smart working.

Lo smart working si dimostra come  una strategia di lavoro flessibile che può essere efficace sul benessere dei lavoratori quanto più i responsabili delle risorse umane si impegnano a coinvolgere e supportare i dipendenti proteggendoli dai periodi di criticità dovuti al cambiamento organizzativo.

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12/10/2021

Gli interventi per promuovere la sicurezza dei pesticidi tra i lavoratori agricoli

A cura di Lidia Fubini, DoRS - Centro di Documentazione per la Promozione della Salute -Regione Piemonte

La revisione di Afshari et al, riassume la letteratura sull'efficacia degli interventi per migliorare la sicurezza dei pesticidi e ridurne l'esposizione ai lavoratori in agricoltura. L’analisi e la valutazione della letteratura può fornire una panoramica su come sviluppare in modo più efficace interventi per prevenire l'esposizione di agricoltori e braccianti ai pesticidi.


01/06/2021

Interventi per la prevenzione e la riduzione e delle malattie muscolo-scheletriche in lavoratori sedentari.

A cura di Lidia Fubini, DoRS - Centro di Documentazione per la Promozione della Salute -Regione Piemonte

Le malattie dell’apparato muscoloscheletrico (MSD) comportano un notevole impatto sull’autonomia e sull’abilità lavorativa dell’individuo, oltre che una riduzione dell’aspettativa di vita in buona salute. Per contrastare la diffusione di queste patologie è necessario implementare opportune strategie di prevenzione primaria mediante la diffusione di interventi di contrasto alla sedentarietà e di promozione di stili di vita attivi.



07/12/2020

Salute e sicurezza lavoro

Accedi alle schede di sintesi della letteratura e di intervento relative al tema salute e sicurezza sul lavoro o effettua una ricerca avanzata nel database completo.

Le schede di sintesi derivano da una ricerca bibliografica esperta nella letteratura scientifica pubblicata e rappresentano la versione “pocket” delle revisioni sistematiche. Sono state valutate come rilevanti per la salute pubblica, tradotte e riassunte per facilitare la lettura e la ricerca sui singoli database.


Le schede di intervento sono state elaborate sulla base delle evidenze presenti in letteratura, della trasferibilità, fattibilità, sostenibilità e costo-opportunità.


L’ambiente di lavoro richiede un’attenzione particolare sia per le diseguaglianze nella salute ad esso associate (esposizioni chimiche, sovraccarico fisico e psichico), sia perché esso costituisce un contesto (setting) in cui vi sono opportunità di interventi preventivi in generale (inclusi quelli comportamentali e motivazionali).

Le aree prioritarie considerate sono:

  • la promozione di percorsi di responsabilizzazione sociale e di adozione di buone prassi da parte delle imprese e dei lavoratori per il miglioramento della sicurezza e della salute globale dei lavoratori. 
  • l’individuazione di pratiche per la prevenzione degli infortuni sul lavoro poiché continuano a rappresentare un grave onere per i costi sia economici sia sociali di disabilità e morti evitabili; 
  • l'identificazione di buone prassi per la prevenzione delle malattie professionali che risultano in aumento in particolare per quanto riguarda le patologie del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo, che sono al primo posto, le malattie del sistema nervoso (per il genere femminile) e le ipoacusie (per il genere maschile).