Incidenti domestici
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A cura di Patrizia Brigoni, Università del Piemonte Orientale, Dipartimento di Medicina Traslazionale
Le cadute e gli infortuni correlati alle cadute sono comuni specialmente nelle persone di età superiore ai 65 anni; circa un terzo degli anziani che vivono in comunità cadono almeno una volta all'anno.
Anche se la maggior parte delle lesioni da caduta sono di lieve entità, le cadute possono essere causa di dolore e disagio, compromettere la fiducia in sé stessi e portare a una perdita di indipendenza. Alcune cadute possono causare fratture o gravi problemi di salute a lungo termine.
Gli interventi di prevenzione delle cadute possono essere costituiti da singoli interventi o da combinazioni di due o più tipi di intervento. Gli interventi comunemente applicati o raccomandati dopo la valutazione del profilo di rischio di ciascun partecipante sono stati l'esercizio fisico, le modifiche dell’ambiente o le tecnologie assistive, la revisione dei farmaci e il supporto psicologico.
I risultati della revisione sembrano indicare che interventi multifattoriali riducono il tasso di cadute rispetto al gruppo di controllo inattivo, ma la qualità delle prove è giudicata purtroppo bassa a causa delle grandi differenze nelle modalità di conduzione degli studi.
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A cura di Patrizia Brigoni, Università del Piemonte Orientale, Dipartimento di Medicina Traslazionale
Le cadute e le conseguenti fratture delle persone con disabilità motoria e/o cognitiva rappresentano una priorità per la sanità pubblica a causa della loro frequenza e gravità. Esistono fattori di rischio di caduta intrinseci, come le alterazioni legate all’età, oppure allo stato di malattia. Risulta importante la messa in opera di programmi e strategie di prevenzione per ridurre il rischio di cadute e fratture nella popolazione anziana o nella popolazione particolarmente a rischio.
Una revisione sistematica della letteratura ha valutato l'efficacia del Pilates, uno dei metodi di allenamento più apprezzati nelle palestre e nei centri di riabilitazione, per la riduzione delle fratture fra la popolazione a rischio. Il Pilates, originariamente sviluppato negli anni '30, si propone di migliorare allineamento posturale, equilibrio e forza muscolare attraverso sequenze controllate abbinate a una respirazione completa e ritmica.
Purtroppo le conclusioni delle revisione risentono della presenza di studi di qualità limitata: in termini di benefici la pratica del Pilates risulta promettente, anche se i rischi non sono sufficientemente studiati e l'effetto del Pilates sulle cadute e sulla densità ossea è incerto. Esistono evidenze che il Pilates abbia migliorato la condizione fisica e la qualità della vita correlata alla salute della popolazione considerata. In particolare, emerge dallo studio che il Pilates può migliorare la condizione fisica e la qualità della vita delle donne con osteoporosi. Gli autori raccomandano di svolgere Pilates all'interno di setting supervisionati da istruttori e fisioterapisti.
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A cura di Patrizia Brigoni, Università del Piemonte Orientale, Dipartimento di Medicina Traslazionale
Le cadute accidentali rappresentano una priorità per la sanità pubblica a causa della loro frequenza e gravità e producono conseguenze rilevanti in termini di disabilità, ricoveri e mortalità, soprattutto nelle persone anziane, causando costi umani, sociali e materiali straordinari. Incorrono in cadute soprattutto le persone anziane sole o istituzionalizzate.
I due lavori qui considerati, la revisione Cochrane di Sherrington et al. del 2019 e la revisione di Caristia et al. del 2021, hanno valutato l’effetto di interventi di allenamento e attività fisica volti a ridurre l’incidenza delle cadute nella popolazione adulta e anziana.
Lo studio di Sherrington ha incluso gli RCT che valutano gli effetti di ogni forma di esercizio fisico come singolo intervento per la prevenzione delle cadute di soggetti con più di 60 anni che vivono in comunità. Sono esclusi gli interventi focalizzati su condizioni particolari (es. riabilitazione dopo infarto).
I risultati mostrano che le diverse tipologie di esercizio fisico hanno differente impatto sulle cadute degli anziani. Rispetto ai controlli, esercizi sull’equilibrio e funzionali riducono le cadute del 24%; se a questi esercizi sono aggiunti esercizi di resistenza, la riduzione delle cadute sale al 34%. Il Tai Chi può ridurre il tasso di cadute del 19% (basso grado di evidenza).
Risultano invece incerti gli effetti di danza o programmi di cammino sull’incidenza di cadute. Non vi sono trial che comparano esercizi mirati alla flessibilità o a endurance rispetto a controlli.
Anche la revisione di Caristia et al. ha incluso studi sperimentali ed ha evidenziato i benefici dell'esercizio fisico nella prevenzione delle cadute accidentali. Gli interventi più efficaci sono risultati gli allenamenti "tridimensionali" che prevedono movimento su tutti e tre i piani spaziali, come per esempio, Tai Chi, danza; esercizi di equilibrio. Anche in questo studio si registra un alto grado di evidenza soprattutto sull’efficacia degli esercizi volti a potenziare l’equilibrio e degli esercizi funzionali.
I risultati della ricerca indicano inoltre l'importanza di garantire la sicurezza dell’ambiente in cui i pazienti sono impegnati, quando si conducono interventi volti a promuovere l'attività fisica.
Gli autori sottolineano l'efficacia della pratica dell'esercizio quando svolto in gruppo con il supporto di un istruttore o un fisioterapista. In alternativa, gli esercizi praticati individualmente a casa sono efficaci se praticati dopo un periodo di formazione o in combinazione con una frequenza regolare di lezioni.
Sebbene le prove rilevate in entrambe le revisioni non siano sempre di qualità elevata, è tuttavia possibile ricavare l’indicazione che è opportuno incoraggiare e sostenere la pratica dell’attività fisica nelle comunità locali per i soggetti adulti e durante l’invecchiamento, privilegiando le pratiche volte a migliorare le capacità di equilibrio, di resistenza, e la forza muscolare
Vai alla scheda di sintesi della revisione di Sherrington et al.
Vai alla scheda di sintesi della revisione di Caristia et al.
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- Scritto da Luisella Gilardi
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Accedi alle schede di sintesi della letteratura e di intervento relative al tema incidenti domestici o effettua una ricerca avanzata nel database completo.
Le schede di sintesi derivano da una ricerca bibliografica esperta nella letteratura scientifica pubblicata e rappresentano la versione “pocket” delle revisioni sistematiche. Sono state valutate come rilevanti per la salute pubblica, tradotte e riassunte per facilitare la lettura e la ricerca sui singoli database.
Le schede di intervento sono state elaborate sulla base delle evidenze presenti in letteratura, della trasferibilità, fattibilità, sostenibilità e costo-opportunità.
Definizione: L’incidente domestico compromette temporaneamente o definitivamente le condizioni di salute di una persona e si verifica in modo accidentale in un’abitazione, intesa come insieme dell’appartamento vero e proprio e di tutte le sue estensioni (cantina, scala, giardino, balcone, garage).
Gli incidenti domestici rappresentano un problema di grande interesse per la sanità pubblica, in quanto spesso determinano sofferenza e disabilità. Originano morbilità e mortalità e riguardano tutte le fasce di età. La categoria di persone in assoluto più colpita è rappresentata dalle donne, ma sono vittima di incidenti anche gli anziani, in particolare gli ultraottantenni, i disabili e i bambini, soprattutto i più piccoli. Gli incidenti domestici sono la prima causa di morte per i bambini.
Le cadute, gli urti, gli schiacciamenti, le ferite da taglio, i soffocamenti e le ustioni rappresentano le dinamiche più frequenti di infortunio sulla base dei diversi studi che hanno riguardato gli incidenti domestici.
La prevenzione degli incidenti domestici è presente anche dal punto di vista più strettamente giuridico, sia a livello internazionale: con il Programma europeo di azione per la prevenzione delle lesioni personali, decisione n. 372/1999/CE del Parlamento europeo, sia a livello nazionale: con il Piano sanitario nazionale 2006-2008 e con la Legge n. 343 del 3 dicembre 1999 “Norme per la tutela della salute nelle abitazioni e istituzione dell’assicurazione contro gli infortuni domestici”.
La prevenzione riguarda principalmente tre ambiti di azione:
- Condizioni di salute correlate con gli incidenti domestici;
- Comportamenti correlati agli incidenti domestici;
- Sicurezza delle abitazioni, impianti, arredi, prodotti e farmaci.



