NIEBP - Network Italiano Evidence Based Prevention

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A cura di Rita Longo, DoRS - Centro di Documentazione per la Promozione della Salute - Regione Piemonte

I disturbi mentali, in particolare disturbi di tipo ansioso e depressivo, sono in continuo aumento a livello mondiale, e sono tra le cause principali di anni di vita persi o vissuti con disabilità. Gli interventi informatici/digitali possono essere una soluzione per fare prevenzione e promozione della salute mentale sia per le situazioni cliniche sia per la popolazione in generale. Varie review sistematiche hanno indagato l’efficacia di questi interventi, individuando “il coinvolgimento dei partecipanti” come fattore cruciale per la loro efficacia.

Gli autori della revisione di cui è stata realizzata la scheda di sintesi hanno analizzato nel dettaglio le differenti strategie di coinvolgimento utilizzate nell’ambito degli interventi digitali di prevenzione e promozione della salute mentale, individuando alcune Raccomandazioni per la pratica.

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Testo Featured: La pandemia da coronavirus-2019 ha favorito lo sviluppo di interventi di promozione della salute mentale in formato digitale
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A cura di Rita Longo, DoRS - Centro di Documentazione per la Promozione della Salute -Regione Piemonte

Già prima della pandemia di COVID-19 la depressione era stata individuata dall'OMS (2019) come una delle principali cause di disabilità a livello mondiale, uno dei motivi principali - insieme ai disturbi ansiosi - che spingono a chiedere una visita medica nei Paesi ad alto reddito, e con scarsa copertura a livello di servizi soprattutto nei Paesi a basso reddito. L'avvento della pandemia ha comportato un peggioramento del livello di benessere mentale e un amento della condizione di stress in tutti i settori (in particolare per gli operatori della sanità e per le persone con pregressi problemi psichiatrici).

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Testo Featured: La revisione di Tejada-Gallardo et al.prende in considerazione gli interventi psicologici multicomponente che vengono implementati nel contesto scolastico. In particolare, viene indagata l'efficacia di questi programmi per quanto riguarda il benessere psicologico e la prevenzione dei comportamenti a rischio.
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A cura di Patrizia Brigoni, UPO, Università del Piemonte Orientale

La revisione di Tejada-Gallardo et al. ha indagato l’efficacia di interventi psicologici multicomponente realizzati in ambito scolastico, volti a favorire il benessere degli adolescenti e prevenire i comportamenti a rischio. Lo studio è presente nel portale Best practice – Evidence database dell’Agenzia Europea European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction (EMCDDA)

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Accedi alle schede di sintesi della letteratura e di intervento relative al tema salute mentale o effettua una ricerca avanzata nel database completo.

Le schede di sintesi derivano da una ricerca bibliografica esperta nella letteratura scientifica pubblicata e rappresentano la versione “pocket” delle revisioni sistematiche. Sono state valutate come rilevanti per la salute pubblica, tradotte e riassunte per facilitare la lettura e la ricerca sui singoli database.


Le schede di intervento sono state elaborate sulla base delle evidenze presenti in letteratura, della trasferibilità, fattibilità, sostenibilità e costo-opportunità.


La salute mentale è un’area della salute pubblica che ha risentito per decenni di una scarsa attenzione o sottovalutazione, nonostante alcune stime affermino che nel giro di dieci anni le malattie mentali supereranno le malattie cardiovascolari diventando le più diffuse al mondo.

I dati mondiali ci dicono che quasi un miliardo di persone convive con un disturbo mentale, 3 milioni di persone muoiono ogni anno per il consumo eccessivo di alcol e ogni 40 secondi una persona muore per suicidio; inoltre, nei Paesi a basso/medio reddito solo una minoranza di persone ha accesso a servizi di salute mentale di qualità (Mental Health Action Plan, 2013 – 2020); e, ancora, stigma/pregiudizio/rifiuto continuano a essere fenomeni dal pesante impatto a livello sociale e relazionale. 

Da alcuni anni ormai enti autorevoli e accreditati come ONU, WHO, EuroHealthNet, propongono l’inserimento della prevenzione/promozione della salute mentale nelle agende dei Governi di tutto il mondo, attraverso documenti ufficiali (report, position papers, policy brief, piani d’azione, guide/manuali) con dati e azioni raccomandate, campagne mediatiche ed eventi informativi (ad esempio l’annuale Giornata Mondiale della Salute Mentale) e sottolineano la necessità di investire in programmi a livello nazionale e internazionale per rispondere ai bisogni della popolazione, aggravati dalle attuali e future conseguenze della pandemia di COVID-19, a livello di popolazione generale ma soprattutto di gruppi maggiormente vulnerabili.

Gli investimenti riguardano politiche sanitarie integrate e prassi preventivo/educative e cliniche efficaci, che all’aspetto economico e organizzativo affiancano un importante cambio di “prospettiva” da parte di governi, professionisti, cittadini, per dare concretezza all’ormai famoso concetto “Non c’è salute senza salute mentale”, responsabilizzando l’intera comunità in quanto contesto di supporto, promozione e sviluppo di abilità e competenze “positive” quali ad esempio l’adattamento e la resilienza, in sinergia coi servizi dedicati (CNOP – Consiglio Nazionale Ordine Psicologi, 2020).