NIEBP - Network Italiano Evidence Based Prevention

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A cura di Federico Pagnoni, Università del Piemonte Orientale – Dipartimento di Medicina Traslazionale

 Secondo i più aggiornati dati del Global Burden of Disease, il sovrappeso è un fattore di rischio responsabile di 1.455.853 DALY persi in Italia: pari al 8,1% del totale.

Particolare attenzione va quindi posta nel ridurre questo fattore di rischio attraverso interventi volti a promuovere la mobilità attiva e contrastare la sedentarietà. In questo contesto l’età scolare è un momento importante da sfruttare per insegnare abitudini corrette ed intercettare gli stili di vita scorretti fin da subito, quando è ancora possibile modificarli con maggiore probabilità di successo.

È proprio questo l’obiettivo dell’intervento Pedibus. Basato su diverse esperienze messe in campo dalla Regione Veneto e da studi cross-sectional internazionali, esso è rivolto ad una popolazione di età compresa tra i 6 e gli 11 anni, ampliabile anche agli studenti frequentanti la scuola secondaria di primo grado. L’intervento mira a promuovere il cammino, facilitare la socializzazione ed in secondo luogo ridurre la circolazione delle auto, con conseguente riduzione dell’inquinamento ed aumento della vivibilità degli spazi verdi urbani.

Il programma prevede di organizzare il tragitto da casa a scuola e successivo rientro: i bambini camminano insieme, accompagnati da un adulto su un percorso testato e valutato da genitori, insegnanti e Polizia Municipale.

Alla fine dell’intervento si è visto un miglioramento statisticamente significativo del tempo dedicato al cammino, della socialità e dei parametri psicosociali. È stata anche provata l’efficacia nel prevenire diabete e ipertensione nel bambino e nel favorire lo sviluppo psicologico e cognitivo, oltre che nel ridurre le attività sedentarie.

 

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A cura di Patrizia Brigoni, Università del Piemonte Orientale, Dipartimento di Medicina Traslazionale

La fragilità è di solito legata alla presenza di patologie multiple, o croniche, ad uno stato di salute instabile; nelle persone fragili è maggiore il rischio di cadute e compromissione delle attività della vita quotidiana  . Il 19% degli anziani in Italia è a rischio di fragilità, una condizione che si aggrava con l’età, riguarda nello specifico il 12% dei 65-74enni e il 30% fra gli ultra 85enni, è fortemente associata allo svantaggio socio-economico e disegna un chiaro gradiente geografico Nord-Sud: è quanto emerge dalla sorveglianza di popolazione PASSI d’Argento, 2016-2018.

Per gli anziani fragili è importante mantenere la mobilità ovvero la possibilità di cambiare e mantenere la posizione del corpo, camminare e muoversi. Gli interventi mirati al miglioramento della mobilità comprendono esercizi funzionali, come la posizione seduta in piedi, la camminata o l'esercizio del passo.

La revisione sistematica di Treacy e altri ha valutato l'efficacia di interventi atti ad allenare la mobilità in una popolazione anziana e fragile che vive in comunità, verificando se questi allenamenti riducono le cadute, gli incidenti domestici, migliorano l'autonomia le funzionalità generali. I dati della revisione suggeriscono l'utilità degli allenamenti, la cui efficacia sembra continuare anche sei mesi dopo l'intervento. Tuttavia, l'allenamento alla mobilità potrebbe fare poca o nessuna differenza rispetto al numero di persone che cadono o sono ricoverate in strutture di assistenza o rispetto al tasso di mortalità.

 

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A cura di Paola Capra, DoRS - Centro di Documentazione per la Promozione della Salute - Regione Piemonte

​Un'attività fisica insufficiente è fattore di rischio per molte malattie croniche e per il cancro. Inoltre è noto che i modelli di attività fisica praticati da bambini si ripetono da adulti. Tuttavia, a livello mondiale, i bambini e adolescenti che praticano i 60 minuti di MVPA giornalieri rappresentano una percentuale dal 27% al 33%, in netto il calo nel passaggio dalla scuola primaria alla secondaria. Le scuole sono il luogo ideale per proporre interventi, in quanto bambini e adolescenti nel mondo vi trascorrono gran parte della loro giornata. La revisione Neil-Sztramko nel 2021 considera i programmi scolastici per la promozione dell'attività fisica. I programmi che incoraggiano e potenziano le occasioni di attività fisica durante le ore di scuola oppure prima e dopo la scuola, consentono a tutti i bambini e adolescenti di aumentare i livelli di attività fisica raccomandati, a prescindere da fattori come il comportamento dei genitori o le condizioni socio-economiche della famiglia.

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Testo Featured: Lo svolgimento di attività fisica regolare può avere effetti per quano riguarda la risposta immunitaria, il rischio di contrarre una malattia infettiva e la mortalità per malattie infettive
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A cura di Marta De Vito, Università del Piemonte Orientale

Nei Paesi della Regione europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) l’inattività fisica è uno dei maggiori fattori di rischio per la salute e si stima sia responsabile di un milione di decessi annui (circa il 10% dei decessi totali della Regione) e di circa 8,3 milioni di anni di vita persi a causa di disabilità (Disability-adjusted life years, DALYs)1